mercoledì 11 agosto 2010

Silvio, come al solito fai la figura che ti meriti davanti al mondo intero.

"Lettera della scrittrice albanese Elvira Dones a Berlusconi"
‎"Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il prem...ier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione." Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devasta te. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio. Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero. Sulle "belle ragazze" scrissi u n romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio. In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale pe r battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci. Questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuria la polemica Bertolaso , ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi Merid Elvira Dones "PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione spero sentano l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad altre persone. /grazie Elvira

venerdì 6 agosto 2010

Censored

Ebbene, il post del giorno sarà molto breve e conciso. Tenetevi forte.
Beppegrillo.it il blog del comico genovese, famoso in tutto il mondo per l'informazione non polarizzata, adesso che è divenuto il fulcro di un partito politico di fatto, il cui sovrano indiscusso è proprio Beppe, ha applicato le censure ai commenti.
Io mi ricordo ai spettacoli degli scorsi anni, dove Grillo stesso affermava che i commenti sono totalmente liberi nel suo blog, questo quando lo presentava all'inizio della sua ascesa politica, adesso ci sono delle paroline chiave che non passano il filtro.... Ad esempio quello che scrive Montanari.
Strano eh?
Questa si chiama CENSURA.
Pensando a tutti quei fanatici che pendono dalle sue labbra senza rendersi conto di essere divenuti come dei piccoli Bondi.
Quando puntate il dito sul partito, dopo aver detto quello che dovete, scendete dal piedistallo e guardate il M5S e poi ditemi a cosa assomiglia.

lunedì 12 luglio 2010

"Lettera aperta al Presidente Luca Zaia" del Dr. Diane Ghirardo

Condivido le idee espresse dal Presidente della Regione Luca
Zaia nel suo intervento all’assemblea regionale di Col diretti,
riportate dalla stampa il 3 luglio e la promessa che “il Veneto
sarà ogm free.” Per quanto riguarda le altre idee articolate
nella stessa sede, vorrei chiedere dei chiarimenti.
Zaia afferma che vorrebbe difendere il Veneto come “la culla
della biodiversità, la boutique dell’agricoltura mondiale.”
Come si fa, Signore Presidente, a difendere tale agricoltura
come “boutique” mentre si autorizzano degli inceneritori a
biomasse, i quali bruceranno all’inizio del materiale organico
e forse, dopo alcuni anni, CdR (lo chiamano ‘biomassa solida’ o
anche “assimilata”)? Com’è possibile definire gli impianti a
biomasse produttori di energia rinnovabile, quando interrompono
il ciclo biologico e sputano composti chimici, polveri sottili,
calore e vapore acqueo (prodotti non riciclabili) nell’
atmosfera? Anche un bambino della quarta elementare sa che
combustione = inquinamento atmosferico. Non va dimenticato che
nell’Europa, questa Val Padana gode il primato, insieme alla
zona della Ruhr, per l’inquinamento dell’aria. Le nano
particelle degli impianti a biomasse finiscono sui campi
coltivati e nei nostri polmoni. Il Presidente intende questo
come energia rinnovabile, in quanto noi mangiamo la frutta e la
verdura e il grano prodotti in queste aziende agricole, e
respiriamo ogni giorno le stesse nano particelle?
Come sarà difesa l’agricoltura del Veneto come una boutique
quando la produzione agricola mira a riempire gli impianti a
biomasse e non le tavole nostre? O quando i camion porteranno
del materiale da altrove con maggiore inquinamento atmosferico,
per riempire questi impianti quando la produzione locale non
raggiunge il loro fabbisogno?
Come si spiega, Signore Presidente, il fatto che la Bagnolo
Power, non essendo un’azienda agricola né una cooperativa
agricola, riesca ad ottenere la sua personale approvazione per
l’impianto a combustione di biomasse in zona agricola, quando
la legge regionale (LR 11/2004) specifica che non sarebbe in
condizione di costruire tale tipo di impianto?
Signore Presidente, lei afferma che gli ogm sono prodotti
spinti dalle multinazionali, e sostiene che non vorrebbe
consegnare l’agricoltura del Veneto alle multinazionali. Ma,
Signor Presidente, la Zignago Holding, una multinazionale
gestita dai suoi concittadini trevisani della famiglia
Marzotto, ha come filiale la Bagnolo Power, l’ente che gestisce
l’impianto a biomasse a Bagnolo Po. Quindi, certe
multinazionali si potrebbero accettare, e altre no?
Come si fa a tutelare un’agricoltura boutique per tutto il
mondo nel Veneto quando la Regione costruisce infrastrutture
viarie e fluviali che favoriscono l’ importazione del mais dall’
Europa dell’Est e la conseguente distruzione nelle centrali a
biomasse della tradizionale coltivazione del mais Veneto?
Perché, Signore Presidente, non c’è un piano regionale per l’
energia? Dobbiamo aspettare che le multinazionali nostrane
finiscano di sedurre un numero ancora non precisato di piccoli
comuni agricoli con promesse di ricchezza e di lavoro –
promesse tutte da verificare quando si arriva alla stipula
della convenzione, come nel caso di Bagnolo di Po con la ditta
trevigiana Bagnolo Power?
In attesa di una risposta a tutte le domande, porgo distinti
saluti,
Dr. Diane Ghirardo
Nota personale: ebbene leghisti leggete e imparate tutti. Prima di tutto la coerenza.

mercoledì 23 giugno 2010

whuawhua "LETTERA APERTA A BEPPE GRILLO" di Sonia Alfano

Dal blog di Sonia Alfano una bellissima richiesta di spiegazioni.
Ed infine il conto da pagare arriva eh Beppe?!
Mi raccomando non esagerate con i commenti ^__^

mercoledì 9 giugno 2010

Montanari è un pazzo?? Ovviamente no. I pazzi sono quelli che non lo ascoltano.



LETTERA APERTA DEL DOTT. STEFANO MONTANARI

Una crisi economica senza precedenti, peraltro prevedibilissima da chi aveva occhi per vedere, sta travolgendo la società globale e decine di guerre, molte delle quali sconosciute ai più, insanguinano il Pianeta.

Tutto gravissimo, non c’è nessun dubbio. Ma, ad un’occhiata in prospettiva storica un po’ meno superficiale rispetto a quella istintiva, è impossibile non accorgesi che si tratta di bufere che non dureranno. Ripartiremo tutti più poveri e le guerre finiranno, certo per lasciare il posto ad altre guerre, ma nulla di tutto ciò durerà più di un lampo nella storia dell’Uomo.

C’è qualcosa, però, che non passerà. Anzi, qualcosa che continuerà ad aggravarsi generazione dopo generazione senza possibilità di scampo. E questo è l’avvelenamento che stiamo somministrando al Pianeta, un luogo da cui nessuno di noi può evadere e che, lo vogliamo o no, condividiamo tutti.

Inutile cercare di nasconderlo come ingenuamente fanno coloro che noi ci ostiniamo a definire “politici”, il tutto con la complicità di professori disponibili a prostituirsi in cambio di quattro soldi o di un avanzamento di carriera.

Basterebbe ricordare le leggi elementari della fisica e della chimica e confrontarle con i dati che risultano lampanti dalle ricerche non di regime ma indipendenti che si occupano d’inquinamento ambientale. E basterebbe ricordare che molti dei veleni che scarichiamo in modo sconsiderato nell’ambiente non sono degradabili e, quindi, sono destinati ad accumularsi per passare in eredità ai nostri figli e ai figli dei nostri figli in una catena che non potrà interrompersi.

Non c’è che un modo per uscirne, e quel modo è la conoscenza cui dovrà necessariamente seguire il recupero delle chiavi di casa nostra, vale a dire una conduzione della società che sia davvero politica, cioè virtuosa.

Ma è proprio la conoscenza a mancare. È l’informazione oggettiva ad essere latitante, perché chi tira i fili della società, dimenticando di farne parte e dimenticando di non potersene dimettere, l’informazione la distorce, la falsifica o la nasconde del tutto in un silenzio definibile, con una frase fatta che diventa ironia, “di tomba”.

venerdì 28 maggio 2010

ma noi cosa vogliamo fare??? ----> comitato per l'adsl

Riporto pari pari una mail circolare fatta al meetup 230, quello di cui sono organizer.

Ciao a tutti,
questo gruppo è distanato a scomparire anzi, meglio, a diventare qualcosa di diverso.
Ognuno di noi si chieda cosa vuol fare della propria vita, del proprio tempo libero e soprattutto delle proprie idee.
Sono sicuro che almeno metà di voi non vuole più saperne altro dopo la delusione dei V-day che di fatto non hanno portato da nessuna parte.
Altri si sono sposati, si stanno laureando, hanno trovato un lavoro che occupa tutto il tempo o più semplicemente si sono resi conto che l'Italia è così perchè lo è sempre stata ed è troppo duro combattere i mulini a vento per cambiarla.
Io ed altri come me si sono accorti che anche Grillo con tutte le sue belle parole di democrazia dal basso ha saputo sfruttare molto bene i fanatici e calpestare a sua volta la democrazia tanto proclamata in occasione delle elezioni regionali appena concluse. Io sono tra quelli ben calpestati. Sono dispiaciuto perchè una persona che era per noi guida o molto più semlicemente ispirazione ha sbagliato, ma non la condanno. Ne prendo atto, imparo la lezione, mi tiro su le maniche e ricomincio daccapo.
Signori e signore, anzi amici e amiche: questo paese può diventare migliore. Magari serviranno decenni, forse anche mezzo secolo, ma cambierà.
Chiedetevi cosa volete fare del vostro tempo, chiedetevi se vale la pena sacrificare un po' della vostra vita e del vostro tempo per stare con persone come voi che hanno in mente un mondo migliore, chiedetevi quanto potete dare alla società in cui vivete, chiedetevi infine quanto siete disposti a sacrificare, quali compromessi volete accettare nella vostra vita e poi paragonate i vostri con quelli di chi decide per voi e vi impone i limiti che avete imparato ad accettare passivamente.
Io mi sono chiesto tutte queste cose.
Io non mollò, ne ora ne mai, fino a quando non sveglierò in un mondo migliore. Dovesse costarmi la libertà di cui vado fiero possedere.

Vi segnalo delle valide realtà a cui partecipare:
- Comitato acqua bene comune
- Tavolo l'altra economia
- Ass. V
enus in Fur animalisti attivi
- Comitato per l'adsl
(anti digital divide)

L'ultimo ve lo segnalo in particolar modo perchè mi sono preso carico di fondarlo e di portarlo avanti, riguarda principalmente la zona del medio alto Polesine ed è aperto a tutti quelli che vogliono farne parte e che si sentono digital divisi.

Amici, so che la vita al giorno d'oggi offre numerose distrazioni ai problemi reali, ma proprio per questo non vi sembra forse che vogliano assopire la vostra capacità di ragionare?
Pensate sempre con a vostra testa, ve lo dico col cuore.


Erik Pozzato, ancora SenzAnima.

mercoledì 12 maggio 2010

digital divide e la Terra di Nessuno

Un saluto a tutti, oggi un sguardo molto generale del Polesine, la Terra di Nessuno.
Negli ultimi anni è stata trasformata la grande distesa agricola caratteristica del Polesine, con i suoi numerosi fiumi e canali, divenuta meta propizia per gruppi industriali e imprese del cemento.
Capannoni e opere di media e grande dimensione emergono ovunque nelle periferie delle cittadine e dei paesini, le ZI e le ZAI diventano parte integranti di paesi che stanno collassando su se stessi, i bilanci comunali fanno piangere e le case costano sempre più (per speculazione invece che per materiali innovativi), la salute diventa sempre più un lusso di pochi, anzi le cure efficaci sono un lusso, la salute è una fortuna vera e propria.
Infine la cosa più importante: la scarsità dei servizi. Nel Polesine quando si parla di servizi la gente pensa alle ferrovie e agli autobus, dove ovviamente siamo carenti, ma ci sono molte altre cose: le tubature dell'acqua fanno pietà, lo dicono i lavoratori che le riparano, ENEL cerca disperatamente di comprare il comune di Porto Tolle per piazzarci la sua nuova riconversione a carbone, sostengono sia anche pulito... Ma i servizi dove sono?
L'intero Veneto pensa di colonizzare queste terre con nuove zone industriali per fabbriche che non partiranno mai, inceneritori che creeranno fastidi ancora maggiori e forse anche una centrale nucleare e NESSUNO si è MAI PREOCCUPATO di AMPLIARE le CONNESSIONI DIGITALI della rete polesana... nessuno a parte Polesine Telecomunicazioni (TLC) che ha in mano praticamente tutti gli appalti, ma che per qualche motivo rallentano nella fase di realizzazione.
Io sono convinto sia arrivata l'ora di smuoversi e di cambiare le cose.
Come mai questa differenza?? La merda si e la pappa no?
Io non voglio la discarica di Pincara, voglio l'adsl veloce, costa meno ed è utile a tutti.
E' impensabile che nel 2010 si dia ancora spazio alle strutture di vecchio tipo ed inutili e non si percepisca neppure la necessità di ampliare le connessioni a banda larga da permette al lavoro di entrare nelle cosa del lavoratore e dell'utente finale.
Di cosa hanno paura???
Tanto alla fine sono sempre soldi nostri, non loro.
Buon comitato "anti-digital divide" a tutti