lunedì 12 luglio 2010

"Lettera aperta al Presidente Luca Zaia" del Dr. Diane Ghirardo

Condivido le idee espresse dal Presidente della Regione Luca
Zaia nel suo intervento all’assemblea regionale di Col diretti,
riportate dalla stampa il 3 luglio e la promessa che “il Veneto
sarà ogm free.” Per quanto riguarda le altre idee articolate
nella stessa sede, vorrei chiedere dei chiarimenti.
Zaia afferma che vorrebbe difendere il Veneto come “la culla
della biodiversità, la boutique dell’agricoltura mondiale.”
Come si fa, Signore Presidente, a difendere tale agricoltura
come “boutique” mentre si autorizzano degli inceneritori a
biomasse, i quali bruceranno all’inizio del materiale organico
e forse, dopo alcuni anni, CdR (lo chiamano ‘biomassa solida’ o
anche “assimilata”)? Com’è possibile definire gli impianti a
biomasse produttori di energia rinnovabile, quando interrompono
il ciclo biologico e sputano composti chimici, polveri sottili,
calore e vapore acqueo (prodotti non riciclabili) nell’
atmosfera? Anche un bambino della quarta elementare sa che
combustione = inquinamento atmosferico. Non va dimenticato che
nell’Europa, questa Val Padana gode il primato, insieme alla
zona della Ruhr, per l’inquinamento dell’aria. Le nano
particelle degli impianti a biomasse finiscono sui campi
coltivati e nei nostri polmoni. Il Presidente intende questo
come energia rinnovabile, in quanto noi mangiamo la frutta e la
verdura e il grano prodotti in queste aziende agricole, e
respiriamo ogni giorno le stesse nano particelle?
Come sarà difesa l’agricoltura del Veneto come una boutique
quando la produzione agricola mira a riempire gli impianti a
biomasse e non le tavole nostre? O quando i camion porteranno
del materiale da altrove con maggiore inquinamento atmosferico,
per riempire questi impianti quando la produzione locale non
raggiunge il loro fabbisogno?
Come si spiega, Signore Presidente, il fatto che la Bagnolo
Power, non essendo un’azienda agricola né una cooperativa
agricola, riesca ad ottenere la sua personale approvazione per
l’impianto a combustione di biomasse in zona agricola, quando
la legge regionale (LR 11/2004) specifica che non sarebbe in
condizione di costruire tale tipo di impianto?
Signore Presidente, lei afferma che gli ogm sono prodotti
spinti dalle multinazionali, e sostiene che non vorrebbe
consegnare l’agricoltura del Veneto alle multinazionali. Ma,
Signor Presidente, la Zignago Holding, una multinazionale
gestita dai suoi concittadini trevisani della famiglia
Marzotto, ha come filiale la Bagnolo Power, l’ente che gestisce
l’impianto a biomasse a Bagnolo Po. Quindi, certe
multinazionali si potrebbero accettare, e altre no?
Come si fa a tutelare un’agricoltura boutique per tutto il
mondo nel Veneto quando la Regione costruisce infrastrutture
viarie e fluviali che favoriscono l’ importazione del mais dall’
Europa dell’Est e la conseguente distruzione nelle centrali a
biomasse della tradizionale coltivazione del mais Veneto?
Perché, Signore Presidente, non c’è un piano regionale per l’
energia? Dobbiamo aspettare che le multinazionali nostrane
finiscano di sedurre un numero ancora non precisato di piccoli
comuni agricoli con promesse di ricchezza e di lavoro –
promesse tutte da verificare quando si arriva alla stipula
della convenzione, come nel caso di Bagnolo di Po con la ditta
trevigiana Bagnolo Power?
In attesa di una risposta a tutte le domande, porgo distinti
saluti,
Dr. Diane Ghirardo
Nota personale: ebbene leghisti leggete e imparate tutti. Prima di tutto la coerenza.

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